Carissime Amiche e Amici della FADOI,
la parola “esperto” deriva dal latino expertus, che è il participio passato di experiri (esperire), significando “provare” o “sperimentare”.
Pertanto, un esperto è una persona che ha acquisito cognizione di qualcosa attraverso l’esperienza e la sperimentazione, che è stata “provata” o “sperimentata” a fondo. Per tutti noi, quindi, “esperto” è colui che ha molti anni di esperienza alle sue spalle.
Eppure, l’esperto di cui vi presento l’opinione, è un giovane, che tuttavia, nonostante la sua fresca età, ha accumulato una notevole conoscenza nell’ambito della cardiopatia ischemica.
Si tratta di Edoardo Suraci, nato a Catanzaro il 09/08/1988, laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro nel 2015. Specializzato in Geriatria presso il Policlinico, Universitario Mater Domini di Catanzaro dove ho acquisito competenze nelle malattie cardiovascolari geriatriche.
Completata la specializzazione, con la manifestazione d’interesse, ha iniziato a lavorare presso il reparto di Medicina Covid dell’AOU Renato-Dulbecco PO Pugliese (Ex Azienda Pugliese-Ciaccio) di Catanzaro. Successivamente, dopo concorso pubblico, è stato assunto a tempo indeterminato presso l’UO di Medicina Generale del PO Pugliese. Pur in questi pochi anni, ha acquisito una notevole esperienza nell’ambito della cardiopatia ischemica. Da subito iscrittosi alla FADOI, tant’è che attualmente ricopre l’incarico di referente giovani FADOI Calabria e ne è pertanto membro del Consiglio Direttivo.
Oltre l’aterosclerosi coronarica.” Ed è appunto questo sottotitolo che trovo particolarmente intrigante, perché Edoardo, dopo un’introduzione assolutamente didascalica, ha toccato aspetti che spesso trascuriamo.
Lui passa infatti a trattare in maniera assolutamente sintetica ma, proprio per questo estremamente efficace, il problema della disfunzione microvascolare è, ancora oggi, sottodiagnosticata. I pazienti con sintomatologia anginosa, in assenza di significativa ostruzione dei vasi coronarici epicardici, rappresentano un problema clinico-diagnostico rilevante perché spesso erroneamente identificati come “sani”.
La mancanza di una corretta diagnosi determina l’impiego di trattamenti non appropriati, scarsa qualità di vita e frequenti riospedalizzazioni per cause cardiovascolari.
Visto che attualmente vi sono metodiche diagnostiche in grado di definire con assoluta precisione queste disfunzioni distinte in “disfunzioni strutturali e funzionali”, è necessario calarci in questa nuova realtà al fine di personalizzare al massimo terapie che presentano differenti applicazioni
Buona e proficua lettura a tutti
Andrea Fontanella
ANGINA ED ISCHEMIA MIOCARDICA: oltre l’aterosclerosi coronarica
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