Aggiorn@FADOI Numero 232 | 15 settembre 2025

Scritto il 15/09/2025
da FADOI

Care Amiche e cari Amici della FADOI e dell’ANÌMO,

siamo arrivati al numero del quindici settembre di Aggiorn@Fadoi.

Nella presentazione di questo numero prendo spunto da uno dei suoi articoli che è quello dell’Angolo ANÌMO, in cui si parla delle esperienze degli infermieri nell’erogare un’assistenza basata sull’intelligenza emotiva.

Questo spunto, quasi per la legge del contrappasso, mi è utile per annunciare che a breve uscirà un interessantissimo numero monografico dei Quaderni dell’Italian Journal of Medicine destinato all’impiego dell’Intelligenza Artificiale (IA) in Medicina Interna.

Monografia fortemente voluta e promossa da Roberto Nardi e Daniela Tirotta, che vede come autori ben noti e storici soci FADOI e di cui ho stilato le conclusioni.

Il numero percorre tutti i campi applicativi dell’IA in Medicina Interna, tenendo in considerazione come essa rappresenti, senza dubbio, una delle più significative innovazioni nel panorama della medicina moderna. Dalla diagnosi precoce alla personalizzazione terapeutica, dal supporto decisionale alla gestione della continuità assistenziale, le sue applicazioni si estendono a tutte le fasi del percorso clinico.

Tuttavia, nel contesto della Medicina Interna, la riflessione sull’adozione dell’IA non può prescindere da una valutazione critica e multidimensionale, che abbracci non solo aspetti tecnologici e operativi, ma anche e soprattutto, aspetti etici, relazionali e formativi.

L’internista è, per definizione, il medico della complessità. Il suo operato si svolge all’intersezione tra più patologie, terapie concomitanti, fragilità cliniche e sociali, scenari mutevoli e incertezza decisionale.

Il suo strumento più prezioso non è solo il sapere medico, ma anche la capacità di sintesi, il giudizio clinico, l’empatia, appunto la sua intelligenza emotiva, la capacità di ascolto e la visione olistica della persona malata. In questo contesto, l’intelligenza artificiale può agire come un potente alleato, ma mai come un sostituto.

State pur certi, care Amiche e cari Amici, che non appena sarà edito, ve ne darò annuncio. Passiamo ora alla presentazione di Aggiorn@Fadoi del 15 settembre.

Finerenone e fibrillazione atriale nell’insufficienza cardiaca. La fibrillazione atriale è frequente nei pazienti con scompenso cardiaco, soprattutto con frazione di eiezione conservata o lievemente ridotta, peggiorandone i sintomi e la prognosi. Nei pazienti con frazione ridotta, può ridurre l’efficacia di alcune terapie, ma non è chiaro l’effetto sugli antagonisti dell’aldosterone (MRA)nei casi di HFpEF/HFmrEF. La FA indica spesso una malattia più avanzata e una maggiore attivazione ormonale, che può limitare i benefici degli MRA e aumentare i rischi, specie nei casi con funzione renale compromessa. Lo studio IMPRESSION-AF non ha mostrato benefici dello spironolattone. Tuttavia, poiché l’aldosterone può contribuire alla FA, gli MRA potrebbero anche avere un ruolo preventivo. Lo studio FINEARTS-HF valuta il finerenone in questo contesto, analizzandone efficacia e sicurezza.

Raggi UV germicidi e incidenza di infezioni respiratorie acute nelle strutture di assistenza a lungo termine per anziani. La pandemia di COVID-19 ha messo in luce la necessità di strategie efficaci per il controllo delle infezioni respiratorie, in particolare per ridurre la trasmissione aerea nelle strutture di lungodegenza per anziani. In questo contesto, i dispositivi con raggi ultravioletti rappresentano una potenziale misura complementare alle pratiche standard di prevenzione, grazie alla loro capacità di sanificare l’aria con un impatto minimo sulla vita quotidiana dei residenti. Tuttavia, nonostante il crescente interesse per questa tecnologia, le evidenze cliniche disponibili rimangono limitate.

Nella diagnosi di porpora trombotica trombocitopenica (PTT) la rapidità della diagnosi è fondamentale: metanalisi su nuovi test rapidi per ADAMTS13. La porpora trombotica trombocitopenica è una microangiopatia trombotica rara ma potenzialmente fatale, causata da grave deficit dell’enzima ADAMTS13 (una disintegrina e metalloproteinasi con trombospondina motivo 13). Un trattamento tempestivo migliora la sopravvivenza; tuttavia, i test diagnostici hanno tempi di risposta lunghi che richiedono un trattamento empirico di molti pazienti che, talora, all’arrivo della risposta dei test non hanno la TTP.  Da poco sono disponibili test con tempi di risposta di meno di un’ora. Quanto sono affidabili? Questa revisione e metanalisi tratta appunto delle caratteristiche prestazionali dei testi rapidi rispetto ai test standard di riferimento per l’attività ADAMTS13 su pazienti con TTP sospetta o confermata.

Sindrome dell’intestino irritabile. La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è un disturbo gastrointestinale molto diffuso, che colpisce tra il 4% e il 10% della popolazione. Si tratta di una condizione cronica, caratterizzata da dolore addominale accompagnato da cambiamenti nelle abitudini intestinali, gonfiore o sensazione di pancia gonfia. L’IBS può manifestarsi in tre forme: con stitichezza, con diarrea o in forma mista. Negli ultimi anni, la gestione dell’IBS si è evoluta, puntando su una diagnosi basata sui sintomi (secondo criteri specifici) e su un trattamento personalizzato, in base al tipo di IBS e ai sintomi più fastidiosi. Oltre a dieta e stile di vita, oggi si considerano anche nuove terapie, sia farmacologiche che non farmacologiche. Quest’ampia revisione pubblicata sugli Annals ci dà delle indicazioni preziose. Per praticità abbiamo raccolto alcune informazioni essenziali in tavole sinottiche.

Alcol e rischio di cancro. Nel 2025, l’US Surgeon General’s Advisory on alcohol and cancer ha raccomandato di aggiornare il label sul rischio alcol/cancro informando i pazienti sull’alcol come fattore di rischio per il cancro e di promuovere strategie di intervento sull’alcol in ambito clinico.  Gli AA hanno riassunto le prove relative a questa raccomandazione.

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

Screening precoce del cancro del colon retto nei giovani adulti cosa ne sappiamo? A partire dagli anni ’90, si è registrato un aumento dell’incidenza del cancro del colon-retto tra i giovani adulti (18-49 anni) sia negli Stati Uniti che a livello globale. In risposta a questa tendenza, l’American Cancer Society e la US Preventive Services Task Force hanno abbassato l’età raccomandata per iniziare lo screening dai 45 ai 50 anni per gli adulti a rischio medio. Questa decisione, sebbene inizialmente accolta con scetticismo, ha sollevato diverse domande:

  • Come raggiungere milioni di nuovi individui idonei?
  • Questo ampliamento dello screening comprometterà i progressi fatti nella fascia di età più anziana?
  • Quali saranno gli effetti a livello di popolazione?

Un nuovo studio pubblicato su JAMA, a firma di Galoosian e collaboratori, inizia a fornire risposte incoraggianti a questi interrogativi.

L’ANGOLO INTERSOCIETARIO SIIA-FADOI

Alterazioni strutturali regionali nel cervello dovute all’ipertensione. Alla fine…è sempre il cervello a comandare! Questo studio ha identificato associazioni tra alterazioni strutturali della materia grigia e nervo simpatico muscolare (MSNA Muscle Sympathetic Nerve Activity) nell’iperteso. I risultati di questo studio supportano l’idea che l’ipertensione sia mediata centralmente e che i cambiamenti nel cervello possano essere associati ad aumenti anomali dell’attività del nervo simpatico.

SHORT REPORT

Esperienza nel mondo reale del trattamento della malattia di Alzheimer con terapie anti-amiloide. Per decenni, gli scienziati hanno cercato di sviluppare farmaci in grado di eliminare dal cervello le placche di beta-amiloide, un segno distintivo della malattia di Alzheimer, con la convinzione che ciò avrebbe potuto almeno rallentare l’inesorabile declino cognitivo dei pazienti. Ma sebbene alcuni di questi farmaci sperimentali abbiano effettivamente rimosso la placca, non hanno mostrato alcun certo beneficio clinico.

SPAZIO GIOVANI FADOI

Sicurezza ed efficacia di obicetrapib in pazienti ad elevato rischio cardiovascolare. Considerando che la gran parte dei pazienti a rischio CV elevato non raggiunge il target di LDL-colesterolo raccomandato per la classe di rischio, è richiesta un’implementazione della strategia per la gestione delle dislipidemie mediante terapie di combinazione. L’associazione di ezetimibe e/o acido bempedoico spesso non è sufficiente e gli inibitori di PCSK9 hanno stretti criteri di prescrivibilità. Aggiungere alla terapia ipolipemizzante un farmaco in grado di inibire la proteina di trasferimento del colesterolo esterificato (CETP) può ridurre del 30% i valori di colesterolo-LDL nei pazienti con alto rischio CV. Obicetrapib si è dimostrato efficace nel ridurre i valori di LDL-colesterolo nei pazienti ad elevato rischio CV o con ipercolesterolemia familiare eterozigote già in trattamento con la massima dose tollerata di farmaci ipolipemizzanti.  Claudia Fonnesu e Fabiana d’Onofrio ci riportano questo lavoro che ben sintetizza lo stato dell’arte.

MEDICINA DI GENERE

Differenze legate al genere sugli esiti di ricovero per pancreatite acuta: una analisi retrospettiva.  La pancreatite acuta è una malattia infiammatoria (acuta) del pancreas ed è una delle malattie gastrointestinali che con più frequenza richiede l’ospedalizzazione. Cause comuni di pancreatite acuta sono i calcoli biliari, l’assunzione di alcolici, disordini autoimmuni e farmaci. Negli anni l’incidenza e la prevalenza della pancreatite acuta sono aumentate portando ad un incremento delle ospedalizzazioni, e ciò porta alla necessità di conoscere meglio la malattia e gli esiti delle ospedalizzazioni.  Ornella Cazzato ed Elena Barbagelata ci propongono questa sintesi, anche in rapporto alle differenze di genere.

L’ANGOLO ANÍMO

Le esperienze degli infermieri nell’erogare un’assistenza infermieristica basata sull’intelligenza emotiva: uno studio fenomenologico. L’intelligenza emotiva svolge un ruolo cruciale nell’assistenza infermieristica aiutando gli infermieri a riconoscere e gestire sia le proprie emozioni che quelle dei loro pazienti, favorendo una comunicazione interpersonale efficace. L’assistenza basata sull’intelligenza emotiva comprende un’assistenza professionale e compassionevole adattata ai bisogni e alla cultura del paziente. Questo approccio porta a una migliore salute del paziente, allo sviluppo professionale per gli infermieri e a un maggiore benessere della comunità. Di questo ci parlano Andrea Toccaceli e Ignazia Lo Burgio.

L’ANGOLO DELLE LINEE GUIDA

  • Ritardare la progressione della malattia renale cronica. Inhaled Pharmacotherapy for Stable COPD: The 2025 GOLD Report#
  • Nuove raccomandazioni sulle trasfusioni piastriniche. AABB and ICTMG – 2025
  • Farmacoterapia inalatoria per la BPCO stabilizzata. Kidney Disease: Improving Global Outcomes (KDIGO) – Aprile 2024.

Tutto completato care Amiche e cari Amici, a tutti voi buona lettura e un caro saluto.

Andrea Fontanella

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